Non solo a vendere e a comprare si viene a Eufemia, ma anche perché la notte accanto ai fuochi tutt’intorno al mercato, seduti sui sacchi o sui barili o sdraiati su mucchi di tappeti, a ogni parola che uno dice – come “lupo”, “sorella”, “tesoro nascosto”, “battaglia”, “scabbia”, “amanti” – gli altri raccontano ognuno la sua storia di lupi, di sorelle, di tesori, di scabbia, di amanti, di battaglie.

Tratto da Le Città Invisibili, di Italo Calvino

 

Viviamo in città sempre più affollate, mentre la distanza fisica tra le persone diminuisce, quella affettiva aumenta. Una comunità cooperante è una comunità che vive la prossimità, che costruisce relazioni d’aiuto basate sulla reciprocità, che scioglie le proprie paure attraverso il rafforzamento della coesione sociale tra tutti i cittadini. Persone vigili ai bisogni dell’altro, cittadini di una comunità che sappia abitare, nel senso dell’avere cura, la propria coscienza civica.

Il tema di questi quattro appuntamenti è l’ABITARE

Il conflitto, la città, l’inconscio, il pensiero.

  • Sabato 14 Gennaio 2012 ore 9,30 – 11,30

Abitare il conflitto: Umberto Curi
Nell’epoca attuale il conflitto sembra essere scomparso, lasciando spazio ad altre modalità per portare in luce istanze personali e sociali. In realtà il conflitto è stato ricacciato dalle istituzioni nell’intrapsichico, spazio di elaborazione meno pericoloso dell’àgora, nella quale governa la politica intesa come continua fatica nella ricerca di modi per convivere.

  • Sabato 04 Febbraio 2012 ore 10,00 -11,30

Abitare la città: Camillo Boano
“L’Abitare imperfetto: ossimori ed antinomie dell’abitare la città” 
La supremazia delle città e il fallimento nella costruzione di cittadinanze. Il ripensare modi di leggere, pensare ed immaginare la città ed il diritto ad essa. Una visione globale che trae spunti ed insegnamenti dalle urbanistiche frammentate e conflittuali da San Paolo a Bangkok, passando per Mumbai e Roma.

  • Sabato 21 Aprile 2012 ore 10.00 – 12.00

Abitare l’inconscio, la politica del legame sociale: Giuseppe Ricca
I non luoghi d’oggi – che contribuiscono a una certa deumanizzazione dei nostri corpi prima ancora che delle nostre relazioni – hanno preso il posto della comunità. Benvenuti quindi nel “défilé del significante” (per dirla con Lacan), attraverso visualizzazioni, immagini, sintomi che attraversano la tragedia della contemporaneità. 

  • Sabato 26 Maggio 2012 ore 10.00 – 12.00

Abitare il pensiero: Maurizio Vito
“Cercare una polis e una oikia che siano all’altezza [dell’attuale] comunità vuota e impresupponibile, è il compito infantile dell’umanità che viene.”  Così si esprime Agamben nella prefazione all’edizione francese del 1989 di Infanzia e storia, indicando, quasi di soppiatto, una traiettoria indefettibile ed inesorabile agli uomini e alle donne che vogliano assumere l’onere del pensiero, una traiettoria che si lasci alle spalle le vecchie categorie etico-politiche, ormai inservibili, e si dedichi all’indagine delle sopraggiungenti “impresupponibili” singolarità qualunque. Rilanciando la questione a partire da una nuova domanda, potremmo chiederci: qual è l’espressione più adeguata a significare una vita etica?
Umberto Curi: professore ordinario di «Storia della filosofia» presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova. Tra le sue innumerevoli pubblicazioni ricordiamo: Endiadi. Figure della duplicità (1995); Polemos. Filosofia come guerra (2000); La forza dello sguardo (2004); Un filosofo al cinema (2006); Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche (2008).
Camillo Boano e’ Direttore del Master in Building and Urban Design in Development presso il Development Planning Unit -The Bartlett Faculty of Built Environment alla University College London, UK. Collabora con agenzie ed organizzazioni non governative sul tema di habitat, dell’informalità urbana, trasformazioni spaziali e conflitti, disastri e gestione di processi di ricostruzione. E autore di diversi scritti su riviste internazionali in lingua inglese sul tema dell’informalità, il disegno urbano, l’urbanistica ed il ruolo dell’architettura. In italiano ha scritto con Fabrizio Floris, Citta Nude. Iconografia del campi profughi (Franco Angeli, 2005).
Giuseppe Ricca, Sociologo clinico, formazione psicoanalitica ad orientamento lacaniano, Master universitario in Psicologia Clinica, Perfezionamento universitario in Antropologia è Professore a.c. presso l’Università degli Studi di Brescia. Dirige il Servizio Sociale dell’A.O. degli Spedali Civili di Brescia ed è Giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia. E’ autore di saggi di ambito antropologico, sociologico e psicoanalitico, fra i suoi ultimi lavori Narrare la malattia, narrazione, clinica e dialogo fra psicoanalisi e biomedicina, ed. Clinamen 2010. E’ membro del Collegio di Clinica Psicanalitica di Praxis – Forum del Campo Lacaniano in Italia – associato ai dispositivi dell’Ecole de Psycanalyse des Forum du Champ Lacanienne e dell’IFL – Parigi (Francia) 

Maurizio Vito è Visiting Lecturer alla University of California di Berkeley. Ha pubblicato vari articoli su riviste di lingua inglese e italiana, e sta lavorando ad un libro sulla politica rinascimentale da Machiavelli a Sarpi.