Evento concluso

Luogo: Cinema Nuovo Eden

Inizio: 29 Maggio 2022

Fine: 29 May 2022

Iniziativa in memoria del 29 maggio 1993 a Gornji Vakuf

Ventinove anni fa, il 29 maggio 1993 a Gornji Vakuf in Bosnia, furono uccisi tre operatori di pace italiani che portavano aiuti alla popolazione disperata di Zavidovici da dove dovevano salvare 67 persone. Erano i bresciani Sergio Lana e Guido Puletti, il cremonese Fabio Moreni.
Christian Penocchio e Agostino Zanotti, tra i fondatori della nostra Associazione, si salvarono fortunosamente.

Fu un’azione crudele ed estemporanea in un periodo di atrocità inenarrabili.

A Brescia la data del 29 maggio si lega a quella del 28 maggio 1974, quando il terrorismo neofascista colpì Piazza Loggia in un momento storico drammatico in cui la violenza eversiva stava minacciando il precario equilibrio democratico.

Anche quest’anno l’Associazione Casa della Memoria ha organizzato a partire dal 9 maggio una serie di iniziative per rinsaldare la memoria di questo avvenimento.

Ed è all’interno di questo programma che la nostra Associazione – in collaborazione con il Cinema Nuovo Eden – organizza la proiezione del film Bosnia Express. L’evento avrà luogo nella serata di domenica 29 maggio 2022 alle ore 21 presso il Cinema Nuovo Eden di Brescia in Via Nino Bixio 9. Presente in sala il regista Massimo D’Orzi con cui al termine della proiezione dialogheranno Gerardo Ferrara (Portatore di storie) e Agostino Zanotti (ADL a Zavidovici).

Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il Cinema Nuovo Eden al numero +39 0308379404 o scrivendo una mail a info@nuovoeden.it

Locandina evento in PDF qui

Bosnia Express. Sinossi a cura del Cinema Nuovo Eden
Bosnia Erzegovina. Le diversità sono molteplici in questa zona del pianeta e la tensione qui ha un potenziale distruttivo. Non sempre. Talvolta può avere una forza creativa, può essere perciò l’uno e l’altro. Questo è il motivo per cui ogni scrittore che viaggia attraverso tali luoghi è affascinato dalla potenza di queste terre e dei suoi popoli. L’autore non vuole soffermarsi e andarsene, vuole portare una memoria e una speranza.
Non solo un ricordo, e non solo una speranza.
Forse è possibile coesistere con il passato senza rinunciare alle proprie visioni. Forse è possibile nutrire una speranza senza disconoscere il passato. Un treno attraversa lento il cuore dei Balcani. Esso ha molto da raccontare.
In collaborazione con Istituto Luce Cinecittà