L’edizione 2014 Budd Camp rappresenta un punto di svolta. Prende infatti spunto dal libro di Italo Calvino Lezioni Americane, e sui principi contenuti in quest’opera si riallacceranno anche le due edizioni successive (2015 e 2016).
Le Lezioni americane offrono appunti utili per orientarsi nelle trasformazioni che apparivano davanti ai suoi occhi. L’informatica dei suoi anni è ancora configurata all’ambito numerico; ma Calvino ci offre spunti che vanno ben al di là di queste applicazioni. In tutte le Lezioni Calvino sottolinea la sua predilezione per testi brevi. Inoltre, Calvino offre suggerimenti meno ovvi, come quello della scrittura come sistema di controllo. E, ancora, sottolinea l’importanza del ritmo, anche nelle narrazioni in prosa.
Ogni lezione prende spunto da un valore della letteratura che Calvino considerava importante e che considerava alla base della letteratura per il nuovo millennio. L’ordine delle lezioni non è casuale; segue, infatti, una gerarchia decrescente; si comincia dalla caratteristica più importante (la leggerezza) e si procede con la trattazione di quelle meno essenziali.
- Leggerezza
- Rapidità
- Esattezza
- Visibilità
- Molteplicità
- Coerenza (solo progettata)
Le lezioni di Calvino e tutta la sua opera presentano una forte connessione alle dibattito urbanistico e alle attività specifiche del BUDD Camp. La città infatti non è solo la prima sfera in cui si dispiega la nostra esperienza quotidiana, ma è anche un complesso schermo che permette di leggere le esperienze individuali e collettive. La città ha un carattere testuale ed una narrazione discorsiva. É il luogo che accoglie più forme e storie di vita, socialità, ma è anche in grado di generare valori e passioni. Wittgenstein vedeva la città come un posto in cui il linguaggio coinvolge vecchie e nuove abitazioni, strade dritte e curve, piazze e vie, per costituire infine un complesso labirintico dove l’individuo e la moltitudine si fondono – a volte efficacemente, altre freneticamente.