Progetto attivo

I progetti del Sistema di Accoglienza e Integrazione SAI

Dal 2009 siamo ente gestore dei progetti di accoglienza del Ministero dell’Interno (ora denominati SAI: Sistema di Accoglienza e Integrazione) attivati in diverse annualità dai comuni capofila Brescia, Cellatica, Calvisano, Passirano e Collebeato.

L’utenza dei progetti SAI è formata da richiedenti asilo, titolari di protezione internazionale (status di rifugiato e protezione sussidiaria), titolari di protezione speciale, titolari di permesso per casi speciali regime transitorio (quella che era la protezione umanitaria), vittime di tratta, vittime di violenza domestica, vittime di sfruttamento lavorativo, vittime di calamità, migranti cui è riconosciuto un particolare valore civile, stranieri affidati al servizio sociale al compimento della maggiore età (prosieguo amministrativo) e titolari di permesso per cure mediche ex art.19.

La nostra Associazione – tramite una equipe composta da operatrici ed operatori sociali, operatori legali, educatori e figure professionali – struttura e gestisce in continuazione questi progetti assicurando ai beneficiari in carico la fruizione dei servizi volti a favorire l’acquisizione di strumenti per l’autonomia:

  • mediazione linguistica e interculturale
  • accoglienza materiale
  • orientamento e accesso ai servizi del territorio
  • formazione e riqualificazione professionale
  • orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo
  • orientamento e accompagnamento all’inserimento abitativo
  • orientamento e accompagnamento all’inserimento sociale
  • orientamento e accompagnamento legale
  • tutela psico-socio-sanitaria
Video realizzato da SMK Factory

Progetti personalizzati

L’elaborazione di un progetto mira a superare una concezione assistenzialista dell’accoglienza, sollecitando e supportando i beneficiari nel partecipare attivamente alla definizione di un proprio progetto di vita autonomo che possa trovare una realizzazione nell’uscita dal progetto di accoglienza.

Le operatrici e gli operatori sociali rivestono un ruolo fondamentale nel percorso di accoglienza integrata di ogni singolo richiedente e titolare di protezione internazionale.
Durante il periodo di accoglienza l’operatore accompagna e affianca il beneficiario per risolvere le questioni della quotidianità, sulla base dei servizi garantiti dai progetti SAI, e diventa un “ponte” per la conoscenza del territorio e della comunità locale.

Supporto legale

Tra le attività che vanno a comporre la cosiddetta “accoglienza integrata”, particolare rilievo assumono le azioni di sostegno legale, relative alla procedura per il riconoscimento della protezione internazionale. 

L’ufficio legale della nostra Associazione si attiva per supportare le beneficiarie ed i beneficiari dei progetti in termini di orientamento e informazione sui passaggi da affrontare, le interlocuzioni con le istituzioni e gli organismi preposti, la tutela dei propri diritti, la possibilità di ricorrere contro le decisioni assunte, la possibilità di produrre documentazione che possa supportare la propria domanda di protezione.

Integrazione, formazione e lavoro

In base alle competenze pregresse e al proprio progetto professionale e di vita, i beneficiari in carico nei progetti SAI sono indirizzati a percorsi formativi linguistici, professionali e di sviluppo di soft skills, organizzati sia internamente sia in collaborazione con enti formativi del territorio.

Favoriamo il loro inserimento lavorativo garantendo il rispetto dei loro diritti e contrastando l’illegalità. Consolidiamo le loro competenze per fare emergere il loro potenziale nel mercato del lavoro, perché possano contribuire allo sviluppo socioeconomico del territorio in cui vivono e inserirsi in modo stabile nella società.

Finora la nostra Associazione ha coinvolto – tra Brescia e provincia – più di 100 aziende, attivando più di 350 tirocini e contribuendo ad oltre 150 inserimenti lavorativi.

Abbiamo inoltre assistito le beneficiarie ed i beneficiari dei nostri progetti a più di 700 iscrizioni a corsi professionali.

Le operatrici e gli operatori della nostra area lavoro/formazione sviluppano il supporto ai beneficiari attraverso colloqui di orientamento e bilanci di competenze e definizione di progetti professionali individualizzati. Grazie ad una costante mappatura del territorio e ad un continuo scouting aziendale vengono periodicamente avviati percorsi di formazione professionale, laboratori di ricerca attiva del lavoro e tirocini formativi.

Sostieni la nostra Associazione

Ci poniamo da sempre in primo piano nella denuncia delle violazioni dei diritti umani e nell’advocacy per il diritto di asilo. Crediamo nell’accoglienza umanitaria e nell’integrazione sociale, nella promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata.

Sostieni la nostra progettualità con una semplice donazione

Se non hai Pay Pal o non vuoi procedere via carta di credito puoi effettuare un bonifico bancario sul sul C/C bancario presso Banca Popolare Etica IBAN IT95 Y050 1811 2000 0001 1019 353 intestato a Ass. ADL a Zavidovici indicando come causale “Erogazione liberale”.


Approfondimento: le modifiche del sistema di accoglienza italiano: dallo SPRAR al SIPROIMI

Dall’anno della sua nascita fino ad oggi il sistema di accoglienza italiano ha subito diverse modifiche che lo hanno cambiato nella sostanza e portato ad essere conosciuto con più nomi.

Venuto alla luce con la legge n.189/2002 come SPRAR, Sistema di Accoglienza per Richiedenti Asilo e Rifugiati, è divenuto SIPROIMI con il DL 4 ottobre 2018, n. 113 -convertito in Legge 1° dicembre 2018, n. 132- acronimo che voleva indicare il Sistema di Protezione per Titolari di Protezione Internazionale e per i Minori Stranieri non Accompagnati.

2020 e il nuovo sistema: il SAI

Il DL 130/2020 – convertito in Legge 18 dicembre 2020, n. 173- ha dato un nuovo nome al sistema chiamandolo SAISistema di Accoglienza e Integrazione.

Ad oggi, quindi, SAI è l’acronimo di riferimento per indicare tutte quelle progettualità che  puntano all’integrazione e autonomia di persone beneficiarie e titolari di diversi status giuridici.

Un’importante modifica che contraddistingue il SAI dal SIPROIMI consiste nell’ampliamento del bacino dell’utenza che può usufruire dei servizi del SAI e con cui possono essere costruiti progetti personalizzati ed individuali.

L’utenza dei progetti SAI è infatti formata da: richiedenti asilo, titolari di protezione internazionale (status di rifugiato e protezione sussidiaria), titolari di protezione speciale, titolari di permesso per casi speciali regime transitorio (quella che era la protezione umanitaria), vittime di tratta, vittime di violenza domestica, vittime di sfruttamento lavorativo, vittime di calamità, migranti cui è riconosciuto un particolare valore civile, stranieri affidati al servizio sociale al compimento della maggiore età (prosieguo amministrativo) e titolari di permesso per cure mediche ex art.19.

La legge ha stabilito due livelli di servizi di accoglienza SAI.

  • Il primo livello, destinato a tutti i beneficiari e beneficiarie compresi i/le richiedenti asilo, comprende i servizi di assistenza sanitaria, sociale e psicologica, servizi di orientamento sul territorio, servizi di mediazione linguistico-culturale, somministrazione di corsi di lingua italiana e orientamento legale.
  • Il secondo livello è riservato ai soli titolari di protezione e comprende i servizi di orientamento al lavoro e alla formazione professionale.

Il progetto SAI è disposto dal Ministero dell’Interno, coordinato dal Servizio centrale e affidato agli Enti Locali, a differenza della prima accoglienza CAS (Centri Accoglienza Straordinaria) che è gestita a livello locale dalle Prefetture.