I confini, entità immateriali disegnate sulla cartina, sono diventati gli ingranaggi più tangibili della macchina della discriminazione. C’è chi li attraversa senza problemi – l’umanità privilegiata – e chi, costretto a fuggire, si ferma sul filo spinato – l’umanità disperata.
A quest’ultima è stato dedicato l’incontro «Accogli come vorresti essere accolto», organizzato ieri dall’associazione ADL a Zavidovici in collaborazione con i missionari Saveriani di Brescia. I relatori hanno portato testimonianze da luoghi di frontiera che i migranti, in condizioni sempre più dure, non smettono di attraversare. Come la rotta balcanica, deviata dalle chiusure dei governi europei verso la Bosnia, cuore del flusso che dalla Grecia cerca di raggiungere l’area Schengen.
Un percorso illustrato dai ricercatori Maria Perino e William Bonapace nel reportage No Man’s Land, pubblicato sul sito di IDOS. Nel 2018 circa 100.000 migranti hanno attraversato i Balcani, nonostante i controlli sempre più rigidi. Le persone che li aiutano vengono scoraggiate, se non punite: persone come Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi che ieri, nell’intervento «Storie di ordinaria violenza al confine tra Bosnia Erzegovina e Croazia», hanno parlato del loroimpegno con i rifugiati a Bihac e Velika Kladusha. Le Alpi tra Italia e Francia sono invece il confine filmato da Luigi D’Alife nel documentario «The Milky Way»: le strade tra Val di Susa e Valle della Clarée, affollate da turisti nei weekend, di notte sono calpestate tra i pericoli da migranti male equipaggiati.
Infine è stata inaugurata la mostra «Balcanica» realizzata da Enrico Carpegna sull’omonima rotta: sarà aperta fino al 22 giugno lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9.30 alle 12.30, al Centro Saveriano di via Piamarta 9.
«L’affermazione identitaria che ha portato all’inasprimento delle barriere convive con un altro approccio – denuncia Perino – : la manodopera a basso costo di cui i paesi europei hanno bisogno». È d’accordo l’assessore Marco Fenaroli: «Chi viene respinto dalla società alimenta il lavoro nero, che rischia di diventare il cardine della nostra economia». Per Agostino Zanotti, direttore di ADL Zavidovici, è principio morale «raccontare un’umanità costretta a varcare i confini per sopravvivere, mettendo in campo in questi viaggi terribili la cosa più preziosa che ha: la vita.»
Grazie ad Anna Castoldi per il suo articolo pubblicato sul Bresciaoggi